L’ Adriatico si trova a fronteggiare sfide ambientali crescenti, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni di Antonella Penna, professoressa di Ecologia all’Università di Urbino e presidente della Società Italiana di Biologia Marina.
La professoressa ha tracciato un quadro preoccupante della salute del mare, sottolineando la mutazione dell’ambiente con un’invasione di specie aliene e una crescente incidenza di mucillagine, problematica attualmente critica per la vita marina e le attività turistiche.
La temperatura delle acque e le specie aliene
La trasformazione dell’ecosistema dell’Adriatico
Negli ultimi 10-15 anni, l’Adriatico ha visto un cambiamento notevole nella sua biodiversità. Antonella Penna ha evidenziato come il mare, un tempo caratterizzato da specie endemiche, stia ora subendo l’invasione di forme di vita tipiche di mari caldi. Questa evoluzione è testimoniata dalla crescente presenza del granchio blu e di altre specie esotiche che possono alterare l’equilibrio ecologico tradizionale. Questi spostamenti nella fauna marina non sono solo un fenomeno temporaneo, ma rappresentano un cambio di paradigma, cui è essenziale prestare attenzione.
La migrazione di specie aliene in ambienti come l’Adriatico è spesso facilitata dalle temperature più elevate. La professoressa ha sottolineato che il riscaldamento delle acque sta avvenendo a un ritmo allarmante, con implicazioni significative per la biodiversità locale. Questi cambiamenti possono avere anche effetti diretti sull’attività di pesca e sull’acquacoltura, settori cruciali per l’economia costiera. Il proliferare di specie aliene può competere con le specie locali per risorse e habitat, mettendo in pericolo l’integrità dell’ecosistema.
Impatti sulla pesca e sull’acquacoltura
L’innalzamento delle temperature potrebbe non solo alterare le modalità di vita delle specie marine, ma anche intaccare le pratiche di pesca tradizionali. La concorrenza con specie invasive e il cambiamento nella disponibilità di pesci autoctoni possono ridurre le catture e di conseguenza gli introiti dei pescatori. Le pratiche di acquacoltura potrebbero anch’esse essere influenzate negativamente, poiché gli allevamenti potrebbero trovarsi in difficoltà nel mantenere le condizioni ottimali per la crescita delle specie locali.
Mucillagine: un problema urgente
Effetti sulla qualità delle acque
Il recente aumento della mucillagine rappresenta un altro aspetto critico per l’Adriatico. La professoressa Penna ha descritto gli effetti devastanti di questo fenomeno sulla trasparenza delle acque, creando un disagio visivo e olfattivo nelle località costiere. La mucillagine non rappresenta un pericolo immediato per la salute pubblica o per la balneazione, ma compromette l’esperienza turistica e il valore estetico del mare.
La mucillagine di mare è un aggregato di sostanze organiche (neve marina) che si forma come conseguenza di condizioni meteo-climatiche che determinano temperature marine calde e scarso idrodinamismo, combinate con l’eutrofizzazione e altre condizioni di stress, incluse le infezioni virali a carico di organismi marini: nell’Adriatico, lungo la Riviera romagnola e a Pesaro, enormi chiazze galleggianti hanno coperto in Agosto chilometri di costa.
Le cause della mucillagine sono molteplici, dalla presenza di nutrienti in eccesso, come azoto e fosforo, in seguito a scarichi inadeguati, al riscaldamento atmosferico. Questo stratagemma biochimico di degradazione della materia organica porta a conseguenze gravi: le acque diventano torbide e nauseabonde, influenzando l’attrattività delle spiagge e la qualità delle acque, temi di primo piano durante la stagione estiva.
Impatto sul turismo estivo
Con l’estate 2024 alle porte, il settore turistico, vitale per l’economia delle comunità costiere, sta già sentendo gli effetti negativi della mucillagine e delle acque non ottimali. Le località balneari temono di perdere visitatori a causa di questa deteriorazione della qualità ambientale. L’influsso della mucillagine non si limita alle esperienze di balneazione, ma potrebbe anche influenzare assortimenti di prodotti locali e l’appeal di eventi che normalmente attirano turisti.
Misure di prevenzione e gestione sostenibile
La strada verso la sostenibilità
In un contesto così complesso, la professoressa Penna sottolinea l’importanza di adottare misure preventive efficaci. Un approccio olistico che miri alla depurazione degli scarichi, con un’impostazione rigorosa sulla gestione dei nutrienti, è indispensabile. È fondamentale monitorare e ridurre le emissioni di azoto e fosforo, potenziali colpevoli della proliferazione di alghe e mucillagini.
La tutela degli ecosistemi fluviali
Un altro aspetto cruciale è la buona gestione degli alvei fluviali e la protezione della flora ripariale. Queste aree verdi svolgono un ruolo fondamentale come filtri naturali dell’acqua, contribuendo a mantenere la qualità delle acque costiere. La conservazione dell’habitat fluviale e la promozione di tecniche agricole sostenibili possono garantire una maggiore resilienza dell’ecosistema marino e ridurre l’impatto delle attività umane.
Il futuro dell’Adriatico è in bilico e richiede un impegno collettivo per affrontare le sfide di un ambiente in costante trasformazione. Trovare soluzioni innovative e implementare pratiche di gestione sostenibili saranno essenziali per preservare la bellezza e la funzionalità di questo prezioso mare.
Fonte: articolo di Sara Gatti, Gaeta.it