Con i suoi quattro tentacoli nuota, cammina e manipola oggetti in acqua, è flessibile al punto di deformarsi e resiste agli urti più violenti: si chiama PoseiDrone ed è considerato una rivoluzione fra i robot sottomarini. Per le sue caratteristiche potrà essere utilizzato per ispezionare strutture sommerse, oppure o ambienti di pregio storico e naturalistico, per curarne la manutenzione.
Ispirato a polpi, seppie e calamari per la forma e il modo in cui si muove, PoseiDrone è nato in Italia, nell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, finanziato dalla stessa Scuola e dalla Fondazione Livorno della Cassa di Risparmio di Livorno. Il prototipo è in fase di test e il progetto, coordinato Cecilia Laschi, sarà presentato negli Stati Uniti, nel convegno internazionale di oceanografia ”Ocean 2013” in programma a San Diego dal 23 al 27 settembre. LO accompagneranno i ricercatori che lo hanno realizzato: Andrea Arienti, Michele Giorelli e Francesco Giorgio Serchi. In Italia, a Livorno, il 27 settembre sarà il protagonista della Notte dei ricercatori.
A differenza della maggior parte dei robot subacquei, PoseiDrone è fatto per la maggior parte di gomma: questa caratteristica, insieme alla flessibilità, gli permette di sopportare urti violenti senza danni o ammaccature. PoseiDrone può essere considerato il ‘fratello maggiore’ di Octopus, il primo robot-polpo che ha fatto da apripista alla nuova generazione dei robot flessibili. Anche Octopus era nato nell’Istituto di Biorobotica diretto da Paolo Dario e in prima fila nella cosiddetta ”ricerca bioinspirata”, che osserva la natura per coglierne i principi fondamentali e trasformali in nuove tecnologie.
fonte: Ansa.it