Al momento è solo un’ipotesi: l’idea di una ciclabile subacquea per superare la Casa della Trota di Riva del Garda
Sul lago di Garda la prima pista ciclabile subacquea del mondo: una ciclopedonale sott’acqua che dopo il tratto bresciano di Limone permetterebbe di proseguire il cammino sul tratto trentino, a Riva, bypassando quella che da più parti è stata definita come “una criticità”, l’ex ristorante Casa della Trota, affacciato direttamente a lago. Per il momento soltanto un sogno, domani chissà: si può fare, è stato detto giovedì sera a Riva, la tecnologia lo consente. Ma servono investimenti e volontà (anche politica).
Se n’è parlato appunto pochi giorni fa, nel corso della serata emblematicamente intitolata “Facciamo un buco nell’acqua: un’ipotesi per la ciclabile del Garda sull’esempio dei fiordi norvegesi”. Organizzata dal Comitato Giacomo Cis Onlus, che da anni si occupa del rilancio della strada del Ponale (che era abbandonata, o quasi, e oggi invece viaggia a un ritmo di mezzo milione di visitatori l’anno).
Esperienza norvegese per il progetto gardesano
Il progetto della ciclabile subacquea gardesana, che come detto sarebbe la prima al mondo, è stato presentato (ovviamente a grandi linee, per i dettagli si vedrà) dall’ingegnere Arianna Minoretti, la responsabile degli studi sul cosiddetto “Ponte di Archimede”, avveniristico ponte sviluppato per gli attraversamenti lungo la “strada europea” sulla costa norvegese. La giovane studiosa italiana è dipendente della Norwegian Public Road Administration.
Nella pratica, si tratta di un maxi-ponte sommerso da oltre 30 miliardi di euro, che potrà essere attraversato sia dalle auto che dai treni, e permetterà di bypassare circa una decina di fiordi che oggi sono raggiungibili solo in acqua, in barca o in traghetto, lungo l’autostrada E39 (che in tutto si allunga per oltre 1000 chilometri). E se si può fare per le auto e i treni, ha detto Minoretti, allora lo si potrebbe fare anche per le biciclette.
La ciclabile subacquea
Sogno o realtà, rimane comunque un’ipotesi affascinante: immaginate di percorrere la ciclabile del Garda, fino a raggiungere la ciclabile sospesa di Limone, per poi proseguire verso Riva e finire inghiottiti dalle profondità delle acque, in un tunnel subacqueo (a piedi o in bicicletta) illuminato quanto basta per farvi godere delle meraviglie del mondo lacustre, sommerso. Suggestivo, senza dubbio: ma davvero realizzabile? Quanti soldi ci vorranno? E quanto tempo?
Non è ancora il momento di rispondere a queste domande. Intanto l’idea piace, eccome, e non poteva essere altrimenti. Il percorso subacqueo dovrebbe misurare non più di qualche centinaio di metri, poco oltre il mezzo chilometro. Un’idea che piace così tanto che adesso ci stanno pensando pure sul Garda veronese: una ciclabile subacquea per collegare la pista già esistente di Brenzone all’isola di Trimelone, andata e ritorno.
Nessuna competizione, per ora. Ma il primo che mai dovesse realizzarla, avrebbe costruito la prima pista ciclabile subacquea di tutto il pianeta. Un volano irresistibile per il turismo, è stato ribadito ancora giovedì sera. Intanto rimane un gran bel sogno. Ma i sogni a volte diventano realtà.
Fonte: Brescia Today